martedì 14 dicembre 2010

Purtugau - seconda puntata (dai, lo so che l'aspettavate con ansia)

E invece Gabriele si rivela una piacevole sorpresa. Venrdì pomeriggio, mentre siamo in giro, entriamo in Rua Da Pena Ventosa. "Come quella che subirai tu stanotte", mi fa con un ghigno. Merda. Anzi, no. Gabriele non peta, non rutta, non si scaccola o si ravana il culo con una pala da neve mentre siamo a letto. Ecco, il letto: matrimoniale. Lo dividiamo senza problemi, nonostante le nostre fattezze non proprio minute (si aggiunga che sembra il letto dei sette nani).
 La stanza però è fredda. La cosa mi fa - diciamo così - indispettire e considerato che ancora non so che Gabriele si comporterà bene, non si prospetta una gran nottata. Così vado in reception. Se la tipa sbaglia un solo altro ausiliare, le dò fuoco per scaldare la stanza. Al suo posto invece c'è un tizio. Completamente pazzo. Barba semi incolta, capelli spettinati, occhi spiritati. Un pianerottolo sfasciato in bocca. Chiedo se è possibile fare qualcosa per il freddo, ormai rassegnato all'idea di morire assiderato. Il tizio si lancia in una disamina del meteo del nord del Portogallo, parlando una sorta di esperanto inventato sul momento e fatto di portoghese, spagnolo (argh) e italiano. Mi spiega che non ha mai fatto così freddo a dicembre, che di solito qui ci sono 15 gradi. Bum! Nessun accenno su come scaldare la stanza 105. La cosa incredibile è che quando parla, urla. Ho le orecchie schiantate, così vado dalla vecchia che sta lì al bar dell'ostello. I portoghesi sono incredibili: ci mettono la flemma dappertutto. Le chiedo una cazzo di stufa. "Siiii...prima vado a mangiare, poi vedo se ce n'è una". Torno dal pazzo, che me la procura. Ma la flemma lusitana mi resta in testa, mentre mi infilo a letto. Ripenso al pranzo. Bacalhau in una taverna sul Douro, quasi sotto al ponte di ferro. Il tizio è gentilissimo, ci dice che il pesce fresco c'è per tutti, anche se poi non è vero e alcuni devono virare su altro. Ma mica ti incazzi, sembra capace di esaudire ogni tuo desiderio gastronomico. Un uomo meraviglioso, tranquillo, educato. Mangiamo da Dio, ci offre pure un liquorino. Paghiamo una miseria e vorrei abbracciarlo per un'ora. O come il bilgiettaio dei pullman per Lisbona. Andiamo a chiedere quanto costa il biglietto.
"Do you speak english?"
Ho qualche reminescenza di portoghese dal viaggio in Brasile, ma non mi arrischio.
"Yeeees". Per la serie: se insisti, mi adeguo.
"How much is the ticket for Lisboa?"
"Dezoito"

1 commento:

  1. La foto è proprio top of the pops, c'è poco da fare.
    (sang.)

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